Presso l’unità di Firenze è situato il coordinamento della rete CHNet e delle sue attività, quelle interne all’INFN e quelle svolte nell’ambito della rete estesa E-RIHS.
Per quanto riguarda l’attivita’ scientifica, questa è principalmente legata alla presenza presso il laboratorio LABEC di un acceleratore Tandem da 3 MV dedicato in gran parte proprio ad attività sui beni culturali. Al LABEC è possibile effettuare datazioni con il metodo del radiocarbonio e analisi con fasci ionici in esterno anche su un canale di microfascio. E’ inoltre presente un canale di fascio pulsato che viene routinariamente utilizzato sia per test dei rivelatori utilizzati su strumentazione di rete che per misure di supporto a ricerca sui beni culturali, quali irraggiamenti con dose controllata su quarzi e feldspati utilizzati in termoluminescenza, misure di ionoluminescenza per caratterizzazione di provenienza dei materiali etc….
Da qualche anno, inoltre, il laboratorio ha iniziato a sviluppare sistemi XRF a scansione portatili, che siano il più possibile sostenibili in quanto a costi, compattezza, robustezza e radiazione emessa, e che utilizzino le stesse piattaforme di acquisizione usate per l’acceleratore.
Dal 2018 il gruppo è impegnato insieme al CERN di Ginevra nel progetto progetto MACHINA (Movable Accelerator for Cultural Heritage In-situ Non-destructive Analysis) per la costruzione, ai laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze, di un acceleratore compatto trasportabile, basato sulla tecnologia di quadrupolo a radiofrequenza (HF-RFQ) sviluppata al CERN, da dedicare a tempo pieno agli studi di diagnostica non invasiva per il restauro e lo studio dei materiali di reperti storici e opere d’arte.
Tecniche disponibili:
– Datazioni con il metodo del radiocarbonio
– Analisi con fasci di ioni (PIXE, PIGE, BS, IL, DPAA)
– imaging XRF